Riflessione sul Vangelo del giorno di Natale del Signore
di Antonella e Calogero Orlando
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio.
Dall’eternità il Figlio è presso, di fronte, il Padre in una relazione d’amore che è persona a sua volta: lo Spirito Santo che sta nello “spazio” tra il Padre e il Figlio e unisce “Colui che ama” e “Colui che è amato” nell’unica natura divina che è Amore.
Questa intimità relazionale del Padre e del Figlio, che diventa unità nello Spirito Santo è l’immagine divina che Dio ha voluto imprimere nell’umanità, declinata al maschile e al femminile, come ci ricorda la preghiera di colletta.
il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi nella nostra vita, nella nostra famiglia, nell’intimità sponsale e fa della vita dello sposo e della sposa un dono d’amore, accoglienza, sostegno. Tutto ciò è possibile, come sottolinea il Vangelo stesso, se il Verbo trova spazio nella relazione di coppia – cosa che purtroppo a volte non avviene (venne fra i suoi ma i suoi non lo hanno accolto) – .
Coraggio! Non scoraggiamoci, ricordiamoci sempre che abbiamo un Paraclito presso il Padre, che Gesù è nato per noi e che tutto sostiene con la sua Parola potente.
Sapendoci perciò amati e sostenuti dal Dio d’amore che ci ha creati, redenti e rinnovati a sua immagine, celebriamo questo Natale del Signore rimettendo Gesù al centro della nostra relazione sponsale, perché è in Lui che il nostro essere sposi trova la sua origine, il suo compimento, il senso, la forza e la gioia.
Un bambino è nato per noi, è Gesù, il Signore!
Alleluia!
Vangelo
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 1,1-18
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.