Riflessione sul Vangelo della domenica
di Filippa e Gino Passarello
Gesù insegna nella sinagoga come uno che ha autorità, i presenti restano stupiti e sono presi da timore vedendolo liberare un uomo che è sotto il potere di satana. Il suo è un insegnamento nuovo perché è venuto a portare la libertà da ogni forma di schiavitù.
È singolare che l’uomo posseduto si trovasse nella sinagoga dove, certamente, tante volte aveva ascoltato i dottori della legge ma solo di fronte a Gesù il male che è dentro di lui si sente minacciato e viene allo scoperto. Dove c’è Gesù, infatti, non c’è posto per il male sotto nessuna forma.
Questa pagina ci mette di fronte ad un rischio frequente, quello di vivere la nostra fede come mera osservanza di riti, senza mai lasciarci incontrare da Gesù e mettere in crisi dalla sua Parola. È un rischio che tocca anche noi, famiglie cristiane quando, immerse nella quotidianità della vita, dimentichiamo che, in forza del sacramento, Gesù è in mezzo a noi perchè non venga mai meno il vino nuovo del suo amore. La sua presenza è capace di trasformare ogni gesto in liturgia domestica che ripresenta lo spezzare del pane eucaristico, la famiglia, infatti, “è richiamo permanente di ciò che è accaduto sulla croce” (FC, 13) perché lo Spirito Santo effuso nel dono delle nozze “dona il cuore nuovo e rende l’uomo e la donna capaci di amarsi come Cristo ci ha amati” (ibidem).
Il matrimonio, diversamente da quanto si pensava nel passato, è chiamata alla sequela, alla santità, chiamata che non richiede il rigore della vita monastica ma che passa dalla stessa vita della famiglia, da ogni atto d’amore anche piccolo e limitato, da ogni fatica, dalle gioie e dalle tribolazioni.
Accogliendo e amando il nostro coniuge e i nostri figli amiamo Dio, lo serviamo prendendoci cura l’uno dell’altro, aprendo il cuore al perdono sperimentiamo la sua misericordia e facciamo esperienza della sua fedeltà ogni volta che ci rialziamo dopo una delusione o una caduta.
Donaci, Signore, di vivere la nostra chiamata con impegno e generosità, donaci di ascoltare, ogni giorno, la tua Parola perché, per l’azione del tuo Spirito, possiamo diventare “buona notizia”, racconto del tuo amore fedele e senza misura.
VANGELO
Mc 1,21-28
Insegnava loro come uno che ha autorità.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafàrnao,] insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.