Il Vangelo nella famiglia – 14 luglio 2019


Riflessione sul Vangelo della Domenica

 

di Lina e Dino Cristadoro

Nel vangelo di questa domenica Gesù ci richiama alla legge dell’amore. Dell’Amore fatto di gesti, di concretezze, non una semplice obbedienza alla legge.

Padre Ermes Ronchi definisce la parabola del buon samaritano «uno dei racconti più belli del mondo, in cui è condensato il dramma della storia umana e insieme la sua soluzione».

L’uomo ferito, il sacerdote e il levita, il samaritano, ne sono i protagonisti. Il sacerdote ed il levita, vedendo quell’uomo in difficoltà, passano oltre, forse hanno  appena concluso il servizio al tempio, non sono malvagi, forse hanno solo paura. Scelgono di non vedere.

“Vedere”, “fermarsi”, “toccare”: i verbi del buon Samaritano, i verbi di Gesù, che ogni volta che si commuove, tocca e guarisce.

Gesù prova dolore davanti al dolore , è Lui il buon samaritano. Ed è Lui che vuole guarirci da quella durezza di cuore che non ci fa “vedere” con gli occhi dell’amore, della misericordia.

Anche noi oggi, forse troppe volte, “passiamo in fretta” accanto alle persone, prima di tutto ai nostri cari. Non abbiamo più tempo, e forse passa anche il momento opportuno per “esserci”Quanta solitudine si vive talvolta nelle nostre case! Non c’è incontro, dialogo, accoglienza delle diversità. Si vive senza incontrarsi.

Occorre alzare gli occhi verso il cielo e poi incontrare lo sguardo delle persone che ci stanno accanto: marito/moglie, figli, familiari, distogliendo l’attenzione dai vari apparecchi elettronici o dalla TV. Forse scopriremmo un amore diventato tiepido perché non alimentato dall’attenzione all’altro, ma ancora efficace.

Possiamo liberare da una catena di solitudine le persone care. Un amore che “tocca”, che “guarisce” che “si prende cura” dei propri affetti.

L’invito di Gesù oggi è rivolto anche a noi famiglie cristiane, famiglie che hanno sperimentato l’amore, la guarigione di Gesù; un invito a prenderci cura  di altre famiglie ferite, famiglie “incappate nei briganti” è facile infatti cedere ad uno stile di vita che ruba le cose più care. Sentiamoci anzitutto noi famiglie che scendono da Gerusalemme, e apriamo gli occhi alle tante forme di brigantaggio che oggi lasciano ferite le nostre famiglie, accostiamoci poi alle tante situazioni che incontriamo sulla strada che porta a Gerico, siamo famiglie che porgono la mano, che si accostano, e non piuttosto famiglie che passano, vedono, scansano, proseguono. 

“Famiglie normali” che versano olio e vino nelle ferite, fasciano e caricano… e fanno tutto il possibile per aiutare.

Famiglie normali che desiderano mettersi in cammino verso quella locanda dove spendono i due denari, magari gli unici, per curare chi è ferito.

…Invece, una “famiglia samaritana” che era in viaggio lo vide e ne ebbe compassione…

 

VANGELO
Lc 10,25-37

Chi è il mio prossimo?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».

Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».