4 giugno 2017, Pentecoste
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 20,19-23
La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Riflessione
Lo Spirito Santo sceso sugli apostoli il giorno di Pentecoste dona loro il coraggio dell’annuncio e della testimonianza, li “abilita” per così dire. È quello che accade, anche a noi sposi, ogni volta che invochiamo lo Spirito Santo. Essersi sposati nel Signore, aver celebrato un sacramento, non rappresenta “un’assicurazione sulla felicità”, presuppone, invece, la costante accoglienza dello Spirito. Forse, per tante coppie di sposi lo Spirito Santo è tuttora il grande sconosciuto, il grande dimenticato. È una figura marginale, lontana e astratta. Lo Spirito Santo è il dono più grande che Dio elargisce a noi sposi, perché ci fa partecipi del suo stesso Amore. Lo Spirito Santo è all’inizio del nostro amore. In ogni amore che sboccia, consapevoli o no, c’è un Amore che ci precede. Pensavamo di essere soltanto noi due e che il nostro amore fosse un fatto puramente umano, eppure c’era Uno che era all’inizio del nostro amore che ci aveva preceduto. Quel sogno, ha al suo inizio e nel suo prosieguo lo Spirito Santo di Dio: il “partner – finanziatore” delle opere ordinarie e straordinarie coniugali e familiari, il motore che vivifica il nostro agire. Lo Spirito Santo è una Persona “presente a tempo pieno”, in costante azione, per farci essere, come marito e moglie, una “struttura stabile”. È il protagonista invisibile. Non possiamo fare nulla da noi stessi, ce lo ha detto Gesù.
Invochiamolo oggi, ogni giorno, in ogni situazione: “Vieni Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce” … “ai fedeli che solo in Te confidano”.
Lina e Dino
Amoris Laetitia
Sotto l’impulso dello Spirito, il nucleo familiare non solo accoglie la vita generandola nel proprio seno, ma si apre, esce da sé per riversare il proprio bene sugli altri, per prendersene cura e cercare la loro felicità…L’amore sociale, riflesso della Trinità, è in realtà ciò che unifica il senso spirituale della famiglia e la sua missione all’esterno di sé stessa… La famiglia vive la sua spiritualità peculiare essendo, nello stesso tempo, una Chiesa domestica e una cellula vitale per trasformare il mondo.
(Francesco, AL,324)