Il Vangelo nella famiglia – 4 agosto 2024


RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO B

di Ivana e Giovanni Granatelli
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo, cari sposi e carefamiglie, amati dal Signore, in questa domenicasiamo invitati a meditare un brano del Vangelo diGiovanni in cui la parola chiave è la “fede”,dobbiamo insieme riflettere sulla nostra fede che èun dono di Dio ma va anche alimentata da noi,attraverso la preghiera, i sacramenti, l’ascolto dellaparola e l’esercizio dell’amore, della pazienza, dellasperanza, della perseveranza e della fedeltà.

Anche noi, come le folle dei tempi di Gesù, ciriconosciamo poveri e affamati, non tantomaterialmente quanto spiritualmente, siamo spessovittime delle nostre bramosie e della nostrainsaziabilità. Non siamo mai contenti e soddisfatti diciò che abbiamo, difficilmente ci accontentiamo erealizzato un desiderio, subito, nel nostro cuore nenascono di nuovi, entrando così in un circolovizioso senza fine.

Gesù da Pastore Buono, da Maestro Saggio eSapiente, da Amico Sincero, ci dice con estremachiarezza di andare oltre la nostra sazietà, di darcida fare non per il cibo che perisce ma per quello chedura per la vita eterna.

Questa esortazione è per noi, uomini e donne del2021, sposi e famiglie di oggi. C’è qualcosa che valepiù del mangiare o dell’abbuffarsi, del vestire beneed essere alla moda, c’è qualcosa che vale più delfare carriera ad ogni costo, soprattutto quando arimetterci sono le persone a noi più vicine e piùcare, c’è qualcosa che vale più del cercareegoisticamente la propria tranquillità, chiudendo gliocchi al bisogno dell’altro, che sia il coniuge, unfiglio, un collega, un vicino di casa, un fratello dellacomunità o uno sconosciuto.

Più desideriamo, più vogliamo, più restiamoinsoddisfatti, irrequieti ed inquieti. Ma Gesù nonviene dietro ai nostri desideri per lo più legittimi,buoni, ma pur sempre troppo umani, non vienedietro alle nostre mode, e a tutte quelle richieste chesono dettate più dallo “stomaco” che dal cuore.

Gesù ci guarda con occhi di Misericordia eattraverso le sue parole, con le quali ci corregge e ciindica “la via migliore di tutte”, noi riconosciamo lavoce del Padre che ci ha creati e il cuore del Padreche ci ama. C’è un cibo che non perisce, un panedisceso dal cielo, che tutti possiamo avere, perché èvicino a noi più di quanto pensiamo e si lasciaraggiungere da ciascuno, da ogni coppia, da ognifamiglia: quel pane è Gesù.

Vogliamo compiere un atto di fede: Diamoci dunqueda fare.

Ognuno di noi, ogni coppia e ogni famiglia, con lapropria umile barca si decida per il viaggio, lasci ilporto di quelle certezze e sicurezze a cui siamotenacemente radicati e prenda il largo perraggiungere Gesù. Attraversiamo il mare e latempesta, se è necessario, pur di trovare quel paneche ci sazia e ci toglie ogni smania, ogniinsofferenza ed ogni inquietudine, ma soprattuttodona vita nuova al mondo intero e pace al cuore diogni uomo.

Gesù è il pane della vita che possiamo riceveregratuitamente ma spesso non sappiamo accoglierlo egustarlo, pensiamo piuttosto a lamentarci, amormorare l’uno contro l’altro, nella vita di coppia,nella vita familiare o comunitaria. Ma quest’oggianche noi vogliamo rivolgerci a Gesù e dirgli:“Dacci sempre di questo pane” certi e consapevoliche la nostra richiesta parte dal profondo del nostrocuore.

Certamente, come le folle, abbiamo incontrato ilSignore e siamo rimasti colpiti da Lui, dalle Sueparole e dai Suoi prodigi, ma abbiamo bisogno diessere guariti dalla cecità che ci impedisce divederlo veramente, di riconoscerlo e di avere fede inLui. Il vero miracolo è riuscire a vederlo anche nellepersone che ci deludono con la loro fragilità e i loroerrori, in una relazione matrimoniale che sembranon dire più nulla, in una situazione difficile chesembra non aver alcuna soluzione, in una vitasegnata dalla malattia, da un dolore o da unasofferenza che sembra non avere alcun senso, in unlutto che sembra essere la fine di tutto e la negazioneassoluta della vita. In questi casi il verbo della fede èAmen, l’opera necessaria è credere, fidarsi e affidarsia Gesù.

Preghiera

Apri i cieli su noi, oh Signore,

desideriamo di più,

nel buio più profondo tu sarai la luce,

in mezzo alla tempesta tu ci salverai,

abbiamo fame e sete di vita, di amore, abbiamofame e sete di te Gesù, perché sei Buono, sì, Tu seiBuono…

la nostra speranza, la nostra fiducia sei Tu Gesù.

Amen alleluia

Vangelo

Chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,24-35
 
In quel tempo, quando la folla vide che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì, quando sei venuto qua?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo sigillo».
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
Allora gli dissero: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo».
Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

Parola del Signore.