RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO A
di Ivana e Giovanni Granatelli
Carissimi fratelli e sorelle, cari sposi e care famiglie amate dal Signore, in questa domenica siamo invitati a fermarci su una pagina di Vangelo che commuove il cuore: una mamma disperata per la situazione pietosa in cui versa la sua figlioletta implora Gesù di farle un miracolo, di liberare, guarire e sanare sua figlia dal maligno che la tormenta, privando entrambe della gioia e della pace. Gesù in un primo momento sembra esitare ma poi, colpito dalle parole accorate della donna, cede dinnanzi alla sua grande fede. Il suo amore incontenibile trasborda al tal punto che come un fiume in piena raggiunge la ragazza liberandola e guarendola completamente. Questa madre che non frequentava la sinagoga, che probabilmente non era una donna di preghiera, piuttosto adorava idoli e divinità pagane ha però la certezza che il Signore ama tutti senza distinzioni, le sue viscere fremono di compassione, di tenerezza e di amore per tutte le sue creature, per ciascuno dei suoi figli. Gesù ci ama dello stesso amore del padre.
L’amore di Gesù per ognuno, per ogni coppia di sposi, per ogni famiglia, è un amore viscerale, forte, misericordioso che entra nelle pieghe e nelle piaghe della nostra vita personale e familiare, per sanarci, liberarci, guarirci e fare nuove tutte le cose.
Oggi anche noi sposi e famiglie cristiane siamo chiamate ad imitare la fede di questa donna. Chiediamo allo Spirito Santo la grazia di una fede sempre più grande, più vera e più viva. Anche noi avviciniamoci oggi a Gesù, consegniamo a Lui la nostra situazione difficile, quella situazione che affligge il nostro matrimonio, quella che angustia e divide la nostra famiglia, quella spina nel fianco che non ci dà pace, che dissanguandoci consuma le nostre forze e ci toglie la serenità e la vita. Supplichiamo Gesù con fede, insistiamo, persistiamo e perseveriamo abbandonandoci a lui, certi di essere esauditi. Siamo consapevoli che alle volte non siamo degni di essere ascoltati, sappiamo di essere pieni di peccati e di vivere lontani dalla grazia ma di una cosa dobbiamo essere certi, che solo Gesù può cambiare la nostra sorte.
Signore, ti presentiamo il nostro dolore, i disagi, le sofferenze, le catene, il buio, lo scoraggiamento, la disperazione, le umiliazioni e la solitudine di tante nostre famiglie, e come la donna del Vangelo vogliamo gridare: “Pietà”. Vogliamo riconoscerti come Signore, seguirti e prostrarci ai tuoi piedi e dirti con tutto il cuore e con tutte le forze: “Signore aiutaci!”.
Noi crediamo che ancor più grande della nostra miseria è la tua misericordia, che la tua pietà e il tuo amore sono infiniti e sono per tutti e che il bene vince sempre sul male. Opera per noi lo stesso prodigio! Desideriamo ancora tante briciole di guarigione, di liberazione, di consolazione, di conversione, di miracolo! Signore non tardare!
… “Ecco Tu prepari per noi una mensa, un banchetto di grasse vivande e di cibi succulenti” …
Meraviglioso sei Gesù! Amen. Alleluia.
Vangelo
Donna, grande è la tua fede!
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 15,21-28
In quel tempo, partito di là, Gesù si ritirò verso la zona di Tiro e di Sidòne. Ed ecco una donna Cananèa, che veniva da quella regione, si mise a gridare: «Pietà di me, Signore, figlio di Davide! Mia figlia è molto tormentata da un demonio». Ma egli non le rivolse neppure una parola.
Allora i suoi discepoli gli si avvicinarono e lo implorarono: «Esaudiscila, perché ci viene dietro gridando!». Egli rispose: «Non sono stato mandato se non alle pecore perdute della casa d’Israele».
Ma quella si avvicinò e si prostrò dinanzi a lui, dicendo: «Signore, aiutami!». Ed egli rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». «È vero, Signore», disse la donna, «eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni».
Allora Gesù le replicò: «Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri». E da quell’istante sua figlia fu guarita.
Parola del Signore.