Il Vangelo nella famiglia – 6 agosto 2023


RIFLESSIONE SUL VANGELO DELLA DOMENICA – TRASFIGURAZIONE DEL SIGNORE – ANNO A

di Filippa e Gino Passarello

Quella di questa domenica è una delle pagine più belle di tutto il Vangelo: Gesù dopo aver parlato ai suoi della passione che dovrà affrontare, per aiutarli a dare un senso a quanto sta per accadere e aprirli alla speranza, conduce con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e si rivela in tutta la sua gloria.  Egli conosce la debolezza dei suoi discepoli, ne comprende i dubbi e le paure, perciò li conduce in disparte così che possano contemplare il suo vero volto, assaporare la beatitudine e l’intimità di quella visione, confermarsi nella fede e ascoltare la voce del Padre che li esorta alla sequela. Questa pagina interpella in modo molto particolare la famiglia, essa è, infatti, il volto umile di quel mistero d’amore che ha spinto Dio a sfarsi sposo dell’umanità. Nel sacramento l’amore degli sposi è trasfigurato nell’amore stesso di Gesù per la sua sposa, ne riflette la luce e ne annunzia la fedeltà e, poiché il sacramento è permanente, anche l’amore degli sposi, pur nella sua povertà e fragilità, manifesta in modo permanente il volto dello Sposo e ne irradia l’amore. Con la famiglia Dio continua a rivelarsi agli uomini e a portare il suo messaggio d’amore e di speranza: Dio è con noi e per noi e nulla potrà separarci dal suo amore, come ci ricorda Paolo. Il Vangelo di oggi ci aiuta a vedere, oltre le apparenze, la vittoria dell’amore sui fallimenti, della luce sulle tenebre e le paure, ci aiuta a dare un senso al dolore e alle sconfitte perché ci fa entrare nella logica di Dio e della sua storia d’amore. 

Quello della famiglia è un cammino di continua trasfigurazione ad opera dello Spirito Santo che rende ogni gesto d’amore il segno visibile della tenerezza infinita di Dio. Ciò che colpisce, nell’episodio della trasfigurazione, è che essa accade mentre Gesù è in preghiera, anche per noi sposi è necessario, ogni giorno, salire sul monte con Gesù, in disparte, prendere le distanze dal mondo, dai suoi rumori per stare con Lui, ascoltare la sua Parola, contemplare il suo volto, lasciarci illuminare dalla sua luce. L’amore rende raggiante il volto degli innamorati, così, stare con lo Sposo, rende raggiante e luminoso il nostro volto di sposi e ne fa un riflesso della sua luce. Con Gesù, sul monte, impariamo a guardare la nostra storia da una prospettiva nuova, scopriamo che la nostra fragilità, in realtà, è la nostra forza, la povertà è condizione per accogliere la vera ricchezza e il morire a noi stessi si rivela fonte di vita nuova e di eternità. Solo se stiamo con Lui possiamo diventare segno di speranza e camminare nel mondo con il cielo nello sguardo e nel cuore.

Vangelo

Il suo volto brillò come il sole.

Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 17,1-9

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo».
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo.
Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai morti».

Parola del Signore.