Riflessione sul Vangelo della domenica
di Filippa e Gino Passarello
Nel Vangelo di questa domenica Gesù afferma di essere venuto a gettare fuoco sulla terra e di desiderare ardentemente che sia acceso. Quello di cui parla non è un fuoco che provoca distruzione ma un fuoco che illumina, riscalda, rigenera, è il fuoco dello Spirito Santo che viene ad infiammare i cuori e li fa palpitare dello stesso amore di Dio. «Gesù – dice Papa Francesco- desidera che lo Spirito Santo divampi come fuoco nel nostro cuore, perché è solo partendo dal cuore che l’incendio dell’amore divino potrà svilupparsi e far progredire il Regno di Dio […]. Se ci apriamo all’azione di questo fuoco, Egli ci donerà l’audacia e il fervore per annunciare a tutti Gesù e il suo messaggio di misericordia e di salvezza». È, infatti, il fuoco dello Spirito che rende viva la fede ed audace la testimonianza, è lo Spirito che trasforma e alimenta l’amore degli sposi e li rende capaci di vivere e annunciare l’Amore di Dio e la sua fedeltà pur in mezzo alle prove della vita. Gesù è venuto a portare il fuoco e le famiglie che si aprono all’azione di questo fuoco diventano lievito che fermenta la pasta, lampada che illumina la via perché ogni uomo e ogni famiglia possa ritrovare la strada che conduce a Dio. Senza lo Spirito, è difficile aprirsi alla novità dell’amore e accogliersi e amarsi, ogni giorno, con coraggio e generosità come risposta ad una vocazione. Lo Spirito Santo fa ardere i cuori e allontana il rischio di una fede tiepida, ripiegata su posizioni di compromesso, adagiata sul quieto vivere e tollerante verso una cultura che mortifica la bellezza della famiglia e offende la dignità della vita. Certo, come è accaduto a Gesù e ai profeti prima di Lui, anche oggi testimoniare il Vangelo suscita incomprensione, spesso derisione e, persino, ostilità ma la fede autentica esige sempre una scelta di campo e la famiglia cristiana non può sottrarsi al dovere di annunciare la bellezza e la gratuità dell’amore di Dio anche quando va incontro a divisioni e persecuzioni. Chiediamo allo Spirito un cuore docile e ardente perché possiamo correre “con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù” (Eb 12,1-2a) e non ci perdiamo d’animo se dobbiamo vivere il battesimo della croce perchè, come Gesù, siamo certi della gioia che ci è stata promessa.
VANGELO
Lc 12,49-53
Non sono venuto a portare la pace sulla terra, ma la divisione.
Gv 6,41-51
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».