Il Vangelo nella famiglia – 26 giugno 2022


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Ivana e Giovanni Granatelli

Cari fratelli e sorelle, cari sposi e care famiglie amate dal Signore, in questa tredicesima domenica del tempo ordinario, il brano di Vangelo che la liturgia ci propone definisce con chiarezza i tratti, gli aspetti e le condizioni essenziali dei buoni discepoli di Gesù. Questa parola ci viene ad istruire, ci interroga e ci rivolge un invito ben preciso. Oggi Gesù dice a noi, alla nostra coppia e in particolare alla nostra famiglia: “Seguimi… non importa quale situazione stai vivendo, cosa stai facendo, dove ti trovi, dove ti sei persa, tu seguimi, abbi fiducia in Me. Non farti troppe domande, non lasciarti sviare dalle preoccupazioni, non scoraggiarti ma cammina dietro a Me, segui i miei passi, metti i tuoi piedi sulle Mie orme, non ti guardare né a destra né a sinistra ma guarda solo Me e seguimi”.

Carissimi, non rimandiamo a domani, non lasciamoci ingannare dai falsi problemi e non illudiamoci che domani sarà il giorno migliore per seguirlo, che domani tutto si sistemerà e finalmente ci sentiremo pronti a fare questo passo, liberi e felici di metterci alla sequela di Gesù. Decidiamoci oggi per il Signore, senza se e senza ma, senza aspettare il momento giusto, perché quel momento, così come lo immaginiamo, non verrà mai. Ora è il momento giusto. Se siamo tristi o delusi, se niente va bene, se tutto sembra crollare, guardiamo a Gesù e impariamo da Lui, l’uomo del sì e diciamo il nostro “Eccomi”…”Eccoci”.

Carissimi, diamo a Gesù il primato nelle nostre famiglie e cominciamo un cammino serio che ci faccia progredire umanamente e spiritualmente e crescere nell’amore, nella fiducia, nella misericordia, nella benevolenza e nella fedeltà. Se ci siamo dimenticati di Dio, ricordiamoci di Lui, facciamo memoria della Sua grazia, se ci siamo allontanati da Dio, accorciamo le distanze, finiamola di andare indietro come il gambero piuttosto corriamogli incontro perché Lui non ha mai smesso di venirci incontro. Se la nostra vita coniugale e familiare pensiamo non abbia più senso, mettiamo Dio al centro, diamo a Lui il posto più importante e guardando attraverso i Suoi occhi scopriremo che Lui ridona significato e vitalità alle nostre relazioni spente, pallide e insipide. È Lui che rende speciale i nostri rapporti e la nostra vita di sposi e di famiglia. Se abbiamo perduto il contatto vivo con Dio, recuperiamolo, alimentiamolo e custodiamolo sempre, perché ciascuna famiglia diventi propulsore della grazia, contagiosa di fede, speranza e gioia. Se abbiamo riempito la nostra vita di assoluti e idoli che hanno preso il posto di Dio, facciamo una bella pulizia, un bel discernimento tra ciò che è utile e buono per tutta la famiglia e ciò che non giova a nessuno. Guardiamo a Gesù unico e vero Maestro di obbedienza, di umiltà, di amore che si dona, di perdono permanente, di vita che si rinnova e di infallibile verità.

Gesù è nostro Maestro nel quotidiano, nelle difficoltà, nelle scelte, nella sofferenza e nella malattia, nei progetti, nelle aspettative e nelle speranze… Gesù è Maestro sempre.

Che cosa vogliamo rispondere a Gesù oggi? Quali questioni in sospeso ci costringono a rimandare? Cosa ci separa dall’amore di Dio? Gesù ci ha chiamati, scelti, benedetti e consacrati come sposi e come famiglia, è con noi sempre, ci dedica il meglio del suo tempo, delle sue energie e della sua preghiera, ci risana, ci fortifica e ci ammaestra. Gesù ci manda ad annunciare, con il nostro amore, la bellezza dell’amore di Dio, non tanto con la teoria piuttosto con la pratica nella vita di ogni giorno che, seppur faticosa, è resa straordinaria da piccoli gesti fatti con tanto amore.

La famiglia è il bene supremo che Dio ci ha regalato. Egli ci ha messo nelle mani un grande tesoro. Carissimi, la famiglia è via di santità. Rendiamo dunque grazie Dio e percorriamola insieme con gioia. Amen. Alleluia.


VANGELO

Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.

✠ Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore.