Riflessione sul Vangelo della domenica – Corpus Domini
di Lina e Dino Cristadoro
Il racconto del segno compiuto da Gesù per sfamare la grande folla che lo seguiva, si svolge sulle rive del lago di Galilea, in una “zona deserta”. Egli osserva tutti quegli uomini e quelle donne, famiglie con bambini che sono andati da Lui per essere guariti e liberati da malattie e spiriti impuri. Essi non cercano Gesù perché Egli è il figlio di Dio e Dio Egli stesso, ma perché è “uno che fa “miracoli”.
Quante necessità in ogni casa, nelle famiglie talvolta provate da sofferenze di ogni genere! Gesù osserva quella folla e prova compassione. Conosce ogni cuore, ogni sofferenza, non importa se essi lo cercano per interesse, per bisogno. Egli, che è Amore, conosce solo l’Amore e non rimane indifferente. A ciascuno una parola, un gesto. Gesù sa che la folla non ha da mangiare, che deve affrontare la strada del ritorno e non c’è pane, Egli è attento ad ogni cosa, la sua delicatezza e la sua tenerezza avvolgono tutto l’uomo: prima di congedarli compie il miracolo!
Lo sguardo di Gesù, illuminato dalla compassione, coglie nel problema della fame e nel bisogno di nutrimento un modo per entrare in relazione con le persone. Vuole coinvolgere i suoi, desidera che essi siano protagonisti e non semplici spettatori, li educa ad ampliare lo sguardo oltre l’orizzonte umano. Come Filippo, noi spesso non abbiamo soluzioni da offrire e come Andrea, fratello di Simon Pietro, presentiamo a Gesù il poco che c’è.
Quante volte nelle nostre fatiche quotidiane, siamo limitati e vediamo solo ciò che è alla nostra portata, non ci fidiamo di Gesù che è sempre dalla nostra parte, che moltiplica la grazia dell’incontro con Lui donandoci la sua benedizione. Nel “si” che noi sposi ci siamo dati, c’è una piena adesione al progetto di Dio per gli uomini: Egli è al nostro fianco, rimane con noi sempre. Non temiamo dunque quando non abbiamo pane perché il lavoro viene a mancare, (quanti padri e madri oggi perdono il lavoro e non sanno come sfamare i propri figli!), confidiamo nel Signore che troverà per noi vie di speranza.
È Gesù che moltiplica la vita nuova nello Spirito Santo, quando in una coppia si è spenta la gioia dell’incontro, ridonando la grazia che scaturisce dal sacramento.
«Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». La folla è seduta, si crea un clima familiare, la piccola comunità diventa una grande famiglia perché tutti trovano posto. In questo contesto si inseriscono i gesti con i quali Gesù compie il segno. I pani non sono requisiti al ragazzo, ma generosamente ricevuti da lui. Noi offriamo il nostro poco che abbiamo nelle mani di Gesù, e sarà sufficiente a sfamare una folla immensa. Le famiglie hanno fame d’amore, del cibo che non perisce, quanta sofferenza genera la mancanza d’amore! Anche a noi il Signore dice: “sedetevi qui, vi darò io il cibo della vita”.
Chiediamo al Signore di accrescere la nostra fede, una fede adulta, matura, capace di riconoscere che senza il Signore la nostra casa crolla perché è Lui la nostra roccia, dialoghiamo con Lui, troviamo momenti di preghiera familiare, nel quotidiano rapporto che ci fa crescere nelle relazioni fra di noi coppie e fra tutti i membri della famiglia; gustiamo e viviamo la Parola che illumina il nostro cammino, e come la folla, non cerchiamo solo i miracoli dal Signore (che compie ogni giorno!), ma viviamo il suo amore, perché Lui è sempre con noi, tutti i giorni. Nutriamoci di fede speranza e carità. Moltiplichiamo il dono ricevuto; noi coppie, noi famiglie uniamo i nostri “cinque pani” e i pochi pesci per invitare alla nostra mensa altre famiglie, perché attingano anche attraverso di noi alla gioia moltiplicata dell’incontro con il Signore risorto.
Ai discepoli il compito di raccogliere i pezzi avanzati, nulla può essere sprecato di ciò che ci offre Dio. Siamo chiamati ad accogliere e ad accogliere anche ciò che oggi, nella società viene considerato uno scarto perché si punta solo su ciò che produce reddito e non sulle relazioni; combattiamo la “cultura dello scarto”, come spesso ci esorta Papa Francesco, con gli stessi sentimenti con i quali Gesù ci accoglie affinché nessuno si perda o rimanga solo, e tutti possano essere raccolti in unità, nell’unica famiglia di Dio. Accostiamoci a Lui nell’eucarestia, alla fonte del nostro nutrimento, Lui vivo e presente che ci ripete: “prendete e mangiate”; Gesù pane vivo disceso dal cielo, riceviamo il cibo che ci sazia di eternità perché Lui solo è il pane della vita!
PREGHIERA
Gesù, pane di vita, da Te possiamo nutrirci per alimentare la nostra vita,
Tu sei l’unico che non chiede niente in cambio per darci la vita.
Grazie, perché continui a moltiplicare il pane per noi e per ogni uomo,
grazie, perché il tuo amore è così grande da non lasciare indietro nessuno.
A volte, come gli apostoli, vorremmo allontanare da noi i problemi,
vorremmo non prenderci cura degli altri,
dimentichiamo che Tu sei Pane di vita che ci chiede di essere dono per gli altri.
Aiutaci a condividere ciò che abbiamo,
Le nostre famiglie siano accoglienti, generose e disponibili.
Facci segno del Tuo amore, Amen
(libero adattamento dal Web)
Vangelo
Tutti mangiarono a sazietà.
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,11b-17
In quel tempo, Gesù prese a parlare alle folle del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
Il giorno cominciava a declinare e i Dodici gli si avvicinarono dicendo: «Congeda la folla perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo: qui siamo in una zona deserta».
Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». C’erano infatti circa cinquemila uomini.
Egli disse ai suoi discepoli: «Fateli sedere a gruppi di cinquanta circa». Fecero così e li fecero sedere tutti quanti.
Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla.
Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.
Parola del Signore.