Riflessione sul Vangelo della domenica
di Rosa Maria e Giorgio Middione
Nel Vangelo di oggi, Giovanni ci esorta a contemplare il grande Mistero dell’Incarnazione della Parola che si è fatta carne: «In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio».
Questa Parola, per mezzo della quale Dio ha creato ogni cosa: «tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui niente è stato fatto di ciò che esiste», è vita e luce per l’umanità intera: «in lui era la vita e la vita era la luce degli uomini”.
Il Verbo è, dunque, ciò da cui tutto ha inizio e senso; ma è anche la Luce Vera che illumina l’uomo e vince ogni tenebra. L’artefice della storia è Dio, è Lui che determina gli eventi della vita e li orienta. Anche nella nostra storia matrimoniale, Dio ci ha fatti incontrare, Dio ha scelto che dovevamo essere l’uno dono per l’altra, non siamo noi che ci siamo scelti ma Dio ha scelto “noi per noi”.
Ma fino a che punto siamo disposti a riconoscere tutto ciò, accettando la Sua signoria ed i progetti che Lui ha per noi, per la nostra vita coniugale e familiare, con la convinzione che siano sempre per il nostro sommo bene e finalizzati ad un progetto di salvezza?
Essere veri credenti, non è sempre semplice, la nostra fede è spesso messa alla prova perché fidarsi di Dio significa consegnargli tutto, lasciandoci amorevolmente e ciecamente condurre da Lui.
Il Vangelo di oggi ci invita a rafforzare la nostra fede; ci esorta ad incontrare ed accogliere Cristo, Verbo-incarnato che è la Luce vera: «La tua Parola è lampada ai miei passi, luce sul mio cammino» (Salmo 119), quella Luce che orienta la nostra vita, che ci guida, che ci conforta e sostiene nei momenti più bui, quando ci sentiamo smarriti e stanchi; Luce di Verità, Amore e Misericordia che rischiara ogni tenebra.
Quella Luce che dopo averla sperimentata, non possiamo tenere soltanto per noi, perché talmente radiosa e preziosa da spingerci a farne dono agli altri.
Ciascuno di noi è, infatti, chiamato, così come fu Giovanni, ad essere banditore, annunciatore, testimone del Cristo Signore, Luce Vera.
Annunciare il grande Amore che Dio ha per ciascuno di noi, annunciare quanto indispensabile è la Sua presenza e guida nella nostra vita, annunciare che abbiamo bisogno di Lui e della Sua paterna Misericordia e pazienza, annunciare che nulla possiamo fare senza il Suo sostegno ed aiuto.
Ma il nostro annunciare, non deve realizzarsi solo con le parole, deve tradursi in opere concrete; siamo, infatti, chiamati a vivere ciò in cui crediamo, facendo sì che con l’aiuto dello Spirito Santo, i fatti tangibili siamo più incisivi delle mere parole.
Poiché il “Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, siamo chiamati ad essere “portatori sani” di Gesù-Luce, irradiandola e donandola al mio sposo/a, nella semplicità dei piccoli gesti giornalieri d’amore reciproco, gratuito e incondizionato, attraverso l’impegno attento e profuso per rendere accogliente e confortevole la nostra casa, la cura generosa dei bisogni materiali, affettivi ed emotivi del nostro coniuge, il servizio vicendevole, caritatevole ed amorevole di ogni vicissitudine, l’apertura gratuita e smisurata del proprio cuore, l’accoglienza di tutto ciò che è diverso e, a volte, incomprensibile, è proprio in tutto questo che il mio sposo/a “troverà” in me Dio e potremo insieme essere testimonianza viva della Sua Luce.
Lode e Gloria a Dio
VANGELO
Gv 1,1-18
Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi.
✠ Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.