Il Vangelo nella famiglia – 7 novembre 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Maria e Sebastiano Fascetta

Educarci al dono 

Il Vangelo di questa XXXII domenica del T.O. riteniamo possa educarci all’arte del dono, così fondamentale all’interno della relazione di coppia e, in generale, all’interno dello spazio domestico, familiare. Donare non è dare il superfluo, il di più, come del resto fanno i farisei e i ricchi, citati nel Vangelo. Una ricchezza ostentata che genera presunzione, superiorità, ricerca di prestigio, potere. Sono questi alcuni meccanismi che ritroviamo anche all’interno della relazione matrimoniale ogni qualvolta vogliamo affermarci l’uno contro l’altra; tutte le volte che presumiamo di avere ragione, diamo briciole di tempo al nostro partner magari soltanto dopo aver fatto tutte le nostre cose, quasi un di più che non ci coinvolge e non esprime in realtà passione reciproca. Tanto più riteniamo di essere ricchi, capaci, maturi, perfetti, quanto più siamo incapaci di vivere la logica del dono. Per donare bisogna essere poveri cioè consapevoli dei propri limiti. Gesù, infatti, pone ad esempio di generosità una povera vedova che dona pochissimo rispetto al superfluo dei ricchi, ma lo fa con tutto il cuore. Donare vuol dire amare con tutto il cuore. Questo fa la differenza all’interno della vita matrimoniale dove quotidianamente compiano gesti a volte inconsapevoli, distratti, frettolosi per riempire momenti affettivi con superficialità, preoccupandoci della quantità delle cose da fare e non della qualità del cuore. La povera vedova da pochissimo ma dona con tutto il cuore. La sua generosità non è in ciò che dona ma nel modo con cui dona. La vita matrimoniale si inaridisce quando il cuore non brucia più d’amore per il proprio coniuge, quando le abitudini e monotonia del quotidiano spengono la fiamma dell’amore e tutto si riduce a un obolo da pagare senza desiderio, coinvolgimento, attrazione, fervore. Per riaccendere la fiamma dell’amore dobbiamo dare cuore ai nostri gesti, lasciare parlare il cuore, agire con cuore senza timore mettendo in gioco le nostre vite per amore e nella libertà. La vedova dona tutto ciò che aveva per vivere. Il suo gesto rimane per sempre e diventa per Gesù una chiave di lettura della sua stessa vita, perché anche Lui sulla croce ha donato tutto ciò che aveva per vivere: se stesso. Quel dono diventa vita per la nostra vita. Ogni dono è un atto di rinascita per chi lo riceve e per chi lo esercita. Ogni dono fatto con il cuore è manifestazione del donarsi di Dio sempre, incondizionatamente, giorno dopo giorno.

VANGELO
Mc 12,38-44

Questa vedova, nella sua povertà, ha dato tutto quello che aveva.

✠ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù [nel tempio] diceva alla folla nel suo insegnamento: «Guardatevi dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa».
Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Parola del Signore