Il Vangelo nella famiglia 25 luglio 2021


Riflessione sul Vangelo della domenica

di Lina e Dino Cristadoro

Quanta attenzione, cura e tenerezza ci vengono incontro attraverso questa pagina del vangelo di Giovanni!

Gesù “seduto sul monte” con i suoi discepoli, osserva la gran folla che era venuta da Lui. Certo Egli sa che lo cercano perché si era diffusa la voce che Lui è l’uomo che compie i miracoli e non perché credono che sia il figlio di Dio e Dio Egli stesso, ma Gesù ugualmente si prende cura di ciascuno di loro.

Chissà quante mamme e papà lo cercano e lo seguono perché qualcuno dei lori figli soffre di una qualsiasi malattia o disturbo del maligno, o perché cercano guarigione e liberazione per essi stessi. Anch’essi duemila anni fa hanno compiuto “i viaggi della speranza”: vanno da Gesù. È Gesù la loro speranza, la possibilità di risolvere un problema familiare. È ciò che facciamo anche noi, famiglie di oggi e di sempre, oppresse talvolta da bisogni di ogni genere. Lui è la nostra speranza, il nostro approdo sicuro, l’amico fedele che cammina e che “rimane con noi” sempre.

Ci rivolgiamo a Lui nel bisogno perché ci aiuti e ci sostenga nelle prove quotidiane, e nella gioia perché condivida con noi il nostro essere famiglia.

Gesù non si limita ad operare la guarigione fisica o spirituale ma si prende cura anche di un bisogno immediato e certo: sfamare tutta quella gente. Gesù Salvatore ama e cura tutto l’uomo ed ogni uomo.

Consapevole del poco che c’è a disposizione, (ma certo della stessa tenerezza del Padre a cui si rivolge), chiede ai suoi discepoli Filippo ed Andrea di cosa possono disporre per sfamare tanta gente. Uomini che come noi hanno poca fede e non riescono a vedere oltre: Gesù ci educa, attraverso il loro sguardo limitato all’orizzonte umano, a guardare a Lui, ad avere fede in Lui, Lui moltiplica il poco che ha a disposizione e sfama una folla immensa, tanto da raccogliere dodici ceste con gli avanzi. Ci dà l’esempio. È Gesù che moltiplica oggi e sempre per noi famiglie, il pane e trasforma i nostri pochi pesci in abbondante cibo.

Quando non abbiamo pane perché il lavoro viene a mancare, (quanti padri e madri oggi perdono il lavoro e non sanno come sfamare i propri figli!), confidiamo nel Signore che troverà per noi vie di speranza. È Gesù che moltiplica la vita nuova nello Spirito Santo, quando in una coppia si è spenta la gioia dell’incontro, ridonando la grazia che scaturisce dal sacramento.

Accostiamoci a Lui nell’eucarestia, pane vivo disceso dal cielo, per ricevere il cibo che non perisce, perché Lui è il pane della vita.

Chiediamo al Signore di accrescere la nostra fede, una fede adulta, matura, capace di riconoscere che senza il Signore la nostra casa crolla perché è Lui la nostra roccia, dialoghiamo con Lui, troviamo momenti di preghiera familiare, nel quotidiano rapporto che ci fa crescere nelle relazioni fra di noi coppie e fra tutti i membri della famiglia; gustiamo e viviamo la Parola che illumina il nostro cammino, e come la folla, non cerchiamo solo i miracoli dal Signore, ma viviamo il suo amore, perché Lui è sempre con noi, tutti i giorni. Molte famiglie oggi brancolano nel buio, ed hanno fame di ogni genere, guardiamo a Lui per essere sfamati dal Dio di ogni bontà.

Nutriamoci di fede speranza e carità. Moltiplichiamo il dono ricevuto; noi coppie, noi famiglie uniamo i nostri “cinque pesci” per invitare alla nostra mensa altre famiglie, perché attingano anche attraverso di noi alla gioia moltiplicata dell’incontro con il Signore risorto.

PREGHIERA

Gesù, pane di vita, da Te possiamo nutrirci per alimentare la nostra vita, 

Tu sei l’unico che non chiede niente in cambio per darci la vita. 

Grazie, perché continui a moltiplicare il pane per noi e per ogni uomo, 

grazie, perché il tuo amore è così grande da non lasciare indietro nessuno. 

A volte, come gli apostoli, vorremmo allontanare da noi i problemi, 

vorremmo non prenderci cura degli altri,

dimentichiamo che Tu sei Pane di vita che ci chiede di essere dono per gli altri.

Aiutaci a condividere ciò che abbiamo,

Le nostre famiglie siano accoglienti, generose e disponibili.

Facci segno del Tuo amore, Amen 

(libero adattamento dal Web)

VANGELO
Gv 6,1-15

Distribuì a quelli che erano seduti quanto ne volevano.

✠ Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano.
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

Parola del Signore