Riflessione sul Vangelo della domenica – Battesimo del Signore
di Rosa Maria e Giorgio Middione
La Parola che il Signore ci dona in questa domenica parla del Battesimo di Gesù, un atto penitenziale pubblico, con cui il Messia, che non aveva alcun peccato, si mescola ai peccatori per farsi battezzare da Giovanni Battista sul fiume Giordano.
Con questo umile gesto Gesù si abbassa alla nostra condizione umana, ma come uomo in stretta comunione con il Padre, attraverso lo Spirito Santo. Gesù da quel momento inizierà la Sua predicazione e missione in mezzo agli uomini.
Nell’ascoltare la liturgia di oggi, siamo invitati ad adorare il mistero del Battesimo di Gesù, ed accogliere l’invito alla conversione, lasciando che la Sua presenza cresca ogni giorno dentro ciascuno di noi.
Il Sacramento battesimale è la radice della nostra personale vocazione all’amore, in quanto, a partire da quel momento, viene sancita la nostra appartenenza a Cristo che è Amore e, dunque, è stato impresso in noi quel sigillo d’amore per il quale siamo chiamati ad amare ed essere amati.
Questa appartenenza a Dio come suoi figli, creati a Sua immagine, viene rinnovata, per gli sposi nella celebrazione del Sacramento del Matrimonio ma, non più individualmente, bensì come coppia, uniti a Lui in un’alleanza eterna. È per amore che siamo nati come coppia e per amore che dobbiamo donarci l’uno all’altra e vivere la nostra relazione sponsale.
La nostra vocazione all’amore non è nata, dunque, quando ci siamo innamorati e, successivamente, abbiamo celebrato il nostro matrimonio ma, ancora prima, nel nostro battesimo perché è lì, in quel momento, che il Signore ha impresso in ciascuno di noi il sigillo e la chiamata all’amore.
Sia nel sacramento del battesimo che del matrimonio vi è l’unione indissolubile tra Dio e l’uomo, sancita con il fuoco dello Spirito Santo.
Nel battesimo nasciamo, come figli in Cristo e siamo chiamati a coltivare delle virtù come dice San Paolo: «scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri. Ma sopra tutte queste cose rivestitevi della carità che le riunisce in modo perfetto» (Col 3,12-14).
Nel matrimonio siamo generati come coppia, due esseri che “diventeranno una sola carne”. La realtà sponsale diventa, quindi, luogo privilegiato in cui potere esercitare, rafforzare e perfezionare, con la Grazia dello Spirito Santo, queste virtù che ci sono state donate nel Battesimo. Per mezzo del nostro battesimo, portiamo in dote tutto ciò che siamo e che abbiamo ricevuto, per farne dono all’altro/a nel nostro matrimonio.
Ogni gesto d’amore verso il coniuge è sacro e benedetto, perché in esso c’è la presenza di Dio. Ogni volta che esercitiamo queste virtù attraverso il dono sincero e reciproco l’uno verso l’altra, facciamo esperienza di Dio nella nostra vita matrimoniale, perché attraverso i due sacramenti del battesimo e del matrimonio, l’amore che ci unisce, non appartiene soltanto a noi, ma è una creatura di Dio.
Se agiremo seguendo la nostra vocazione battesimale che ci chiama all’amore mettendola in pratica nella nostra vita coniugale, amandoci reciprocamente, così come abbiamo affermato nelle nostre promesse nuziali a Dio, il Padre nostro si compiacerà anche di noi, così come si è compiaciuto del suo figlio Gesù.
Nel giorno del Battesimo siamo stati immersi e travolti dall’Amore di Cristo, lasciamo che la nostra ordinarietà sia travolta e si riempia di quell’Amore straordinario a cui siamo chiamati.
Affidiamo, dunque, il nostro Matrimonio all’azione dello Spirito Santo affinchè possa custodire e proteggere il vincolo sponsale ed, infuocare i nostri cuori con un’inondazione di Grazia e Amore verso il nostro sposo/a, colui/colei che ci è stato donato/a per Amore, per essere insieme una cosa sola, uniti e forti nella gioia e nelle tempeste della vita.
«Impariamo a invocare più spesso, nelle nostre giornate, lo Spirito Santo, per poter vivere con amore le cose ordinarie, e così renderle straordinarie» (Angelus Papa Francesco 14 gennaio 2019).
VANGELO
Mc 1,7-11
Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».
Parola del Signore.