Maria e Francesco
Salve, mi chiamo Maria e il mio sposo Francesco, siamo stati una coppia cresciuta nel Signore. Attraverso una strada non poco tortuosa durata sette anni dove il signore ci ha fatto incontrare e piano piano ci ha plasmati facendoci provare il desiderio della castità fino al matrimonio.
Ne abbiamo passate tante sopratutto per miei problemi spirituali precedenti al nostro incontro. Nel 2015 finalmente ci sposiamo il 19 settembre, con tutti i buoni presupposti cristiani e con la fede che il Signore era con noi.
Nel 2016 nasce nostra figlia Antonietta che ha rotto gli equilibri di coppia e fatto saltare il nostro matrimonio, evidentemente non fondato sulla roccia come credevamo. Piano piano i rancori la stanchezza e il non perdono ci hanno fatto allontanare. Quest’anno Francesco è andato via a gennaio e dopo tira e molla a settembre ha confessato di aver incontrato un’altra persona.
La bambina ha 4 anni e il dolore della separazione è stato inimmaginabile sopratutto per la grande fiducia e fede che avevo riposto in lui e nel nostro matrimonio! Un fulmine… una situazione inaspettata… per ciò che eravamo e per ciò che ci eravamo promessi. Ad oggi, in più, da dieci giorni ho perso mio padre… e la mia vita non ha più senso… perché tutto è crollato! E non riesco a darmi pace… Continuo ad attendere un ritorno che lui Francesco non desidera…. Ma io non riesco a rinunciare al matrimonio non posso crederci… Non voglio accettarlo.
Grazie per ascolto
(per tutelare la privacy, sono stati utilizzati nomi di fantasia)
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Cara Maria,
ho cercato veramente di ascoltare mentre chiedevo a Gesù di starmi vicino. Anzi mi viene subito di dirti: racconta a Gesù quello che ti è accaduto e che stai provando, fino alla tua confessione più triste, “la mia vita non ha più senso… Perchè tutto è crollato… e non riesco a darmi pace… “.
Io certo non ho soluzioni sufficienti al tuo grande dolore, nel quale è compresa la morte di tuo padre, sempre lacerante per tutti che restiamo in ogni età figli. Ma nella vita di tutti noi c’è sempre, in ogni situazione, e specialmente nella prova, una Persona alla quale guardare bene, è Gesù Cristo, il Figlio, l’uomo che Dio Creatore e Padre amandoci dandoci la vita ci ha dato. In forma teorica ti ripeto: la risposta di Dio a tutte le sofferenze e domande di noi sue creature è Gesù Cristo. Ma anche in modo semplice e di esperienza ti voglio dare la stessa indicazione: chiama Gesù per nome, parla a lui, anche con le lacrime, e Lui che ha sempre compassione di fronte ad ogni sofferenza, ti risponde e ti infonde la “sua” pace.
Quello che dici della vostra storia passata – “una coppia cresciuta nel Signore… ci sposiamo con tutti i buoni presupposti cristiani e con la fede che il Signore era con noi…” – è bello ed era anche promettente, era come affrontare il mare avendo Gesù nella stessa barca, ma poi si va in alto mare, arriva una bella bambina, Antonietta, che stranamente invece di rafforzare rompe gli equilibri di coppia… e pian piano vi siete trovati nella tempesta, nella verifica, e Gesù che pensavate di avere con voi, “Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non ti importa che moriamo?”. Destatosi sgridò il vento e disse al mare: Taci, calmati! Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: Perchè siete così paurosi? Non avete ancora fede?”.
Cara Maria, nella vita abbiamo e possiamo avere tanti sogni, tanti desideri legittimi, e tante cose ci accadono, ma poi come sai bene, tutto si può rompere, può finire, perché non cresciamo o anche perché sbagliamo. Il fatto più decisivo e necessario della vita di ogni persona umana è nel rimprovero di Gesù: non avete ancora fede?
La Persona prima alla quale legarci in modo totale e per sempre è Lui, è Gesù. Lui non è mai un mezzo per i nostri fini, ma Lui è il fine, “la verità e la vita”. E Lui ora non ti manca, ti vuole restare vicino, nella comunione eucaristica, nell’invocazione che puoi rivolgere a Lui in ogni momento, nel cuore. Gesù non è un fantasma, un’idea di Dio, un lontano, un mito per consolarci. Proprio nelle prove, nei nostri limiti, diventiamo più sensibili per accorgerci che in noi c’è tanto spazio capace proprio di accogliere Gesù e in ogni modo di fare la nostra vita con Lui .
Povere parole le mie, lo capisco, ma posso supplire pregando per te, per voi, in particolare celebrando la Messa, il sacrificio di Gesù crocifisso e chiedendo anche l’intercessione della Madonna addolorata.
01 dic. 2020, p. Gaudenzio
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