Riflessione sul Vangelo della domenica
di Ivana e Giovanni Granatelli
Carissimi fratelli e sorelle, cari sposi e care famiglie amate dal Signore, siamo giunti alla XXX domenica del tempo ordinario, e la liturgia della Parola ci propone una delle pagine più belle e profonde di tutta la Sacra Scrittura.
Il Maestro ci consegna quello che è il cuore del messaggio cristiano e cioè l’Amore con la A maiuscola, l’amore vero, quello che viene dall’alto. Gesù oggi parla al nostro cuore e ci istruisce, ci illumina e ci indica la cosa più importante nella nostra vita.
Dunque, cominciamo con il metterci in ascolto della Parola di Dio, ma facciamolo nella maniera giusta: mettiamo a tacere tutte le voci, il chiasso e il frastuono che ci confondono e ci inquietano e facciamo, dentro di noi, un profondo silenzio, facciamo spazio a Dio e accogliamo con gioia, con trepidazione, con docilità quello che lo Spirito Santo ci suggerisce. Rivolgiamo lo sguardo al Signore nostro Dio, guardiamo a Lui solo, senza deviare a destra o a sinistra, senza distrazioni, dubbi o incertezze. Ritorniamo a Dio, semmai ce ne siamo allontanati. Lasciamoci amare da Lui, assaporiamo la dolcezza del Suo amore, gustiamo quanto è Buono il Signore con noi. Quanto è grande il Suo Amore per noi! Il Suo amore è da sempre e per sempre, di generazione in generazione! Eterna è la Sua misericordia! Meraviglioso è il Suo amore e irresistibile!
E nella misura in cui scopriamo di essere follemente amati da Dio ecco che anche noi lo ameremo con tutto il nostro cuore, con tutta la mente e con tutte le forze, cioè tutta la nostra persona, il nostro essere la nostra esistenza, in ogni circostanza e in ogni momento riconoscerà e amerà Dio al di sopra di tutto. Ma Gesù ci dice anche che questo non basta, bisogna che amiamo tutti coloro con i quali condividiamo la nostra vita e il nostro cammino, ovvero il nostro sposo, la nostra sposa, i figli, i colleghi di lavoro, gli amici, i parenti, i vicini di casa, i fratelli della comunità. Ecco che la cosa si fa più difficile! Amare Dio che non vediamo, si può. Ma come facciamo ad amare il nostro prossimo da cui, nella vita di tutti i giorni, ci sentiamo feriti, traditi, perseguitati, ignorati calpestati, non ci sentiamo amati, ascoltati, compresi, curati e sostenuti? È faticosa, alle volte dolorosa e non priva di difficoltà la vita coniugale e familiare! È vero, ma non ci scoraggiamo! Questo comandamento dell’amore che Gesù ci consegna, in un primo momento, sembra irrealizzabile, troppo alto, troppo lontano da noi, proprio irraggiungibile! Ma Il Vangelo di oggi, invece, ci dice una cosa semplice: se Dio è nel nostro cuore, se lo Spirito Santo abita in noi, se Gesù vive nelle nostre case e nelle nostre famiglie allora tutto noi possiamo in Colui che ci da la forza. Dunque riusciremo ad amare l’altro anche quando non è amabile e amorevole. Gesù ci invita, senza giudicarci o condannarci, a fare chiarezza in noi stessi, a mutare il nostro modo di pensare e di agire. Facciamo memoria dunque, dello splendido Inno all’Amore di San Paolo, che è un vero e proprio vademecum per chi ama: “l’Amore è paziente, è benigno l’amore; non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L’Amore non avrà mai fine.”
Donaci Signore la grazia di amarci sempre alla divina
Amen alleluia
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?». Gli rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore