Novena di Pentecoste in famiglia – 7° giorno


Meditazioni per la novena di Pentecoste in famiglia – 7° giorno

di Lina e Dino Cristadoro

“Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! … Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l’uomo. Solo lui lo sa!”.
Sono le parole con cui il 22 aprile 1978 Karol Wojtyla inaugurava il suo pontificato.
Quale forza assumono oggi le parole, l’esortazione forte e vigorosa di Giovanni Paolo II!

Viviamo un momento di smarrimento: ci siamo dovuti abituare e adattare a ritmi e a stili divita che prima non conoscevamo, ma non vogliamo farci schiacciare dallo scoraggiamento, dalla paura del futuro,  spalanchiamo le porte a Cristo,  innalziamo lo sguardo per affrontare con speranza il futuro!

Durante la novena di Pentecoste (ma non solo), invochiamo lo Spirito Santo affinchè porti i suoi frutti nella nostra vita.

Ci dice Paolo in Galati 5,22 

“Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”.  

Lo sguardo si riempie di bellezza, il cuore trova pace, si sperimenta la gioia che nasce da questo nuovo inizio, dopo un periodo in cui abbiamo dovuto esercitare la pazienza del distacco e dell’isolamento, la benevolenza reciproca, la bontà di sperimentare amicizie e solidarietà nelle nostre relazioni che magari non conoscevamo, la fedeltà alla preghiera con ritmi e spazi nuovi, la mitezza negli di atteggiamenti e nel  dialogo nelle nostre famiglie chiuse in casa, ed il dominio di sé. 

Vogliamo soffermarci oggi a riflettere in particolare su un frutto dello Spirito: il dominio di sé. 

Oggi è uso essere spontanei, senza filtri, essere liberi di dire e fare qualunque cosa e quindi vengono sdoganati, o meglio considerati un diritto, tutti quegli atteggiamenti o stili di vita che si costruiscono sull’istinto naturale di ogni uomo, o donna.

Questo in seno alla famiglia può causare incomprensioni, litigi che potrebbero degenerare.

In questo periodo abbiamo ricevuto, insieme agli altri, anche questo frutto che ci ha sostenuto; ci siamo dovuti adattare infatti ad essere costretti  in casa, talvolta con pochi spazi, abbiamo sperimentato nuove modalità di incontro.

Situazioni in cui possono saltare equilibri, ed è lì che con l’aiuto dello Spirito Santo possiamo dominare e governare atteggiamenti ed esigenze umane.

Incontrarsi, accogliersi con tenerezza, comprensione, affetto sincero, con generoso altruismo, questo e molto di più è il regalo, frutto di una vita nello Spirito che ha desideri di bene per noi.

Lo Spirito Santo ci ha dato in questo periodo i suoi frutti. Li abbiamo invocati, li abbiamo ricevuti nelle nostre case, fra di noi coppie e con i nostri figli; abbiamo sperimentato la ricchezza profonda, la grazia speciale che è insita nel sacramento del matrimonio, perché Gesù stesso cammina con noi anche nei momenti difficili, Lui non ci ha lasciato orfani, ci ha dato lo Spirito Santo.

Questa certezza ci ha sostenuto sempre e sempre sarà la nostra forza, la nostra risorsa, il nostro conforto, il nostro camminare con passo sicuro, anche in “una valle oscura”.

È lo Spirito Santo l’autore, il datore di ogni dono, che genera frutti, l’amore è il frutto dello Spirito, della vita nello Spirito, l’amore che è gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé”. 

Abbiamo ricevuto in dotazione un aiuto ed una forza eccezionale: lo Spirito Santo; chiediamo continuamente il frutto dello Spirito “che ha desideri contrari ai frutti della carne”, usiamo tutto il frutto dello Spirito Santo con diligenza e costanza per cambiare il mondo intorno a noi.

Vieni Spirito Santo, rendi la nostra vita più celeste che terrestre, nell’attesa fiduciosa della beata eternità. Amen!