Riflessione sul Vangelo della domenica
di Filippa e Gino Passarello
Il Vangelo di questa domenica si sofferma ancora su una manifestazione di Gesù, Giovanni Battista lo addita ai suoi discepoli come l’Agnello di Dio venuto a togliere il peccato del mondo.
Il passo evangelico pone in primo piano, certamente, Gesù e la sua missione di salvezza ma ci invita anche a guardare alla figura di Giovanni, il testimone appassionato e coraggioso che prepara la via al Signore.
Giovanni e Gesù: la voce e la Parola, il testimone e lo Sposo.
Colpisce che Giovanni definisca Gesù col titolo di Agnello di Dio, egli recupera in questa immagine tutta la storia del popolo eletto a partire dalla prima pasqua, celebrata la notte dell’esodo, quando il sangue dell’agnello lo salvò dalla morte, come ad evocare l’esperienza fondante l’identità di quel popolo perché i discepoli potessero comprendere appieno la presenza di Gesù nel mondo.
Anche la casa di ogni famiglia cristiana è segnata col sangue dell’agnello, è consacrata dalla sua presenza che la rende luogo santo, luogo di salvezza. La stabilità della nostra casa non scaturisce, infatti, dalla nostra capacità di amarci, non risiede nella volontà di formare una famiglia buona ma nella presenza di Gesù, nella forza del suo Spirito che guarisce le nostre paure, ci insegna ad amare e ci mette al riparo dal fallimento.
La nostra forza è il sangue dell’Agnello, il suo patto d’amore che prende carne nel nostro amore, ci immette nell’eternità dell’amore trinitario e si fa annuncio, testimonianza, ogni giorno, nei gesti semplici di servizio e condivisione, nella gioia e nella fatica del cammino.
Giovanni per ben due volte ribadisce: “io non lo conoscevo”, egli , infatti, riceve la rivelazione da parte del Padre e ne dà testimonianza ai suoi discepoli, è a Gesù che devono guardare, è Gesù che devono seguire, è Lui lo Sposo venuto a stringere definitivamente il patto nuziale con la sua sposa.
A noi sposi, come a Giovanni, se siamo docili all’ascolto, lo Spirito rivela Gesù nel volto umanissimo della nostra sposa, del nostro sposo, Egli ama in noi perché amando e lasciandoci amare dal nostro coniuge, possiamo amare ed essere riamati da Lui.
Il compito a noi affidato è quello di indicare Gesù, la famiglia non ha in se stessa il suo fine, essa è via per incontrare Gesù e divenire suoi discepoli.
Ci conceda lo Spirito Santo di essere “voce” perché giunga agli uomini la Parola, ci conceda di essere testimoni per indicare agli uomini il volto dello Sposo che viene, il volto dell’Amore.
VANGELO
Gv 1,29-34
Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».