Riflessione sul Vangelo della domenica
Ogni volta che qualcuno mi da qualcosa, mi consegna anche una parte di se. La mia risposta è il ringraziamento, un’azione che nasce dal profondo del mio cuore, e che suppone il riconoscere quanto ho ricevuto dall’altro e sentire di voler ricambiare il bene.
Così si realizza, si costruisce un vincolo tra gli sposi, tra chi dona e chi riceve. Un vincolo che scaturisce dal sacramento e che unisce e ancor più rafforza in questa dinamica di consegna e accoglienza reciproca.
A volte ringraziamo timidamente, quasi fossimo indegni del bene che riceviamo, sia materiale, che spirituale. Non è questo il modo di accogliere un dono. Com’è bello ricevere senza falsa umiltà ringraziando sinceramente.
Oggi Signore, ti ringraziamo, perché tutto quello che riceviamo lo riceviamo da te, vogliamo consegnarti questa consapevolezza, lodandoti e benedicendoti per l’eternità.
(Liberamente tradotto dallo spagnolo dal sito proyectoamorconyugal.es)
VANGELO
Lc 17,11-19
Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero.
Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».