Riflessione sul Vangelo della Domenica
di Filippa e Gino Passarello
Il Vangelo di questa domenica ci parla di vocazione, per ben tre volte si ripete il tema della sequela, “Ti seguirò dovunque tu vada”, “Seguimi”, “Ti seguirò, Signore..”, come a sottolineare tre aspetti importanti connessi a questo tema: non basta solo il desiderio, la sequela esige fedeltà e impegno, nasce da una iniziativa di Dio, è prioritaria rispetto a tutto.
Gesù lo dice chiaramente «non voi avete scelto me ma io ho scelto voi», l’iniziativa è sempre di Dio, è Lui che chiama e la sua chiamata non ammette tentennamenti né indugi («lascia che i morti seppelliscano i loro morti»), richiede, invece, una risposta immediata e definitiva, ed un amore che metta al primo posto Dio e il Suo regno, non ci si può voltare indietro né procrastinare la decisione per via di altri doveri anche nobili, tutto, compresi gli affetti più cari, passa in secondo piano.
La chiamata di Gesù è urgente e prioritaria, è una chiamata a camminare con Lui, a vivere in Lui e di Lui, è una chiamata alla santità «ad immagine del Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi» (1 Pt.1,5).
Anche noi, come sposi, siamo chiamati e la nostra chiamata è quella di mostrare il volto di Dio amore e renderlo presente attraverso una liturgia familiare fatta di gesti quotidiani di dono e di accoglienza reciproci, di perdono, di accoglienza e cura della vita.
Per noi sposi, rispondere alla chiamata di Gesù significa amare con il suo cuore, («Come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla tutta santa» Ef,5) donare la vita perché sul nostro sposo/a si realizzi pienamente il progetto di Dio, che è un progetto di santità.
All’invito di Gesù tante volte anche noi abbiamo risposto: «Ti seguiremo ovunque tu vada» e, abbiamo promesso, come Pietro: «Signore, con te siamo pronti ad andare in prigione e anche alla morte…» (Lc 22,33) ma, tante volte questo entusiasmo iniziale si è frantumato di fronte alle prove della vita e alla fatica del cammino. Forse non avevamo messo in conto che seguire Gesù implica camminare per la via stretta, salire sul calvario, prendere ogni giorno la nostra croce , rinnegare noi stessi. Non avevamo messo in conto quanto sia difficile accettarsi con i limiti e le diversità, chiamare amore la rinunzia ai propri spazi e desideri, affrontare il dolore e la delusione di un figlio ribelle o malato o la disperazione del lavoro che manca.
Come possiamo, allora, rispondere e restare fedeli alla sua chiamata? Con le nostre sole forze non possiamo, «Senza di me – dice Gesù – non potete far nulla» ma con la forza del suo Spirito non solo possiamo seguire Gesù ma, soprattutto, possiamo vivere nella gioia.
A noi, ogni giorno, è chiesta la generosità e la fiducia di Maria che con il suo “eccomi” ha reso possibile la salvezza per tutti gli uomini. Per quanto strano possa sembrare anche dal nostro eccomi l’amore di Dio continua a prendere carne nel cuore degli uomini e li attira a sé.
VANGELO
Lc 9,51-62
Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme. Ti seguirò ovunque tu vada.
Dal Vangelo secondo Luca
Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».
Parola del Signore