Riflessione sul Vangelo della Domenica di Pasqua – Risurrezione del Signore
di Soraya e Michele Solaro
Mentre risuonano ancora nel nostro cuore le parole di Gesù in croce: «Tutto è compiuto!» (Gv 19,30), sentiamo già l’annuncio festoso della Pasqua: «Gesù è risorto come aveva promesso» (Mt 28,6).
La prima reazione di Maria di Màgdala, vedendo «Che la pietra era stata tolta dal sepolcro», fu quella di chiedere aiuto a coloro che erano stati più vicini al Maestro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Anche i discepoli, però, sino al quel momento, pur avendo ascoltato ogni giorno il suo insegnamento, «non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti».
Ebbene, il compimento a cui fa riferimento Gesù sulla Croce non ha senso senza l’evento della resurrezione: la sua morte, infatti, è il compimento della volontà di Dio Padre per ogni uomo, che ci venisse rivelata, cioè, la vita vera «nascosta con Cristo in Dio». Se non crediamo a questo, ovvero, che Cristo è risuscitato, «vana è anche la nostra fede» (Cfr. 1Cor 15,12-14).
La vittoria sulla morte, la prospettiva di infinito che la Pasqua annuncia è la più bella notizia che abbiamo mai potuto ricevere. Oggi Gesù vuole entrare a casa nostra, non per fermarsi un momento a riposare, ma per abitare con la nostra famiglia, ogni giorno. Vuole dirci che la vita non può mai essere un dramma, che non siamo chiamati ad affrontare le situazioni, anche quelle apparentemente difficili, aspettando, con rassegnazione, che tutto vada bene, perché ciò che Egli ha detto e compiuto, lo ha fatto in vista di quello che oggi noi avremmo dovuto ricevere.
È per questa verità, ancora una volta annunciata e celebrata, che possiamo essere certi di avere ricevuto in eredità tutto il necessario per trasformare le nostre famiglie in luoghi nei quali sperimentare la vita nuova, luoghi da cui alzare lo sguardo verso le «cose di lassù», che non vuol dire sognare ad occhi aperti dimenticandoci del mondo, ma vuol dire vivere nel mondo sapendo che nella nostra famiglia dimora il sogno di Dio che un po’ alla volta prende forma.
Santa Pasqua
VANGELO
Gv 20,1-9
Egli doveva risuscitare dai morti.
Lettura dal Vangelo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.
Parola del Signore.