2 marzo 2017, giovedì dopo le ceneri
Vangelo
Lc 9,22-25
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Riflessione
Come faccio a trovare la vita vera, la vita piena? È possibile cercarla a casa mia? Nella mia famiglia? Nel mio rapporto di coppia? Pensavo che matrimonio coincidesse con felicità e, invece, mi capita spesso di soffrire nella mia stessa condizione di sposo/a, padre/madre, quante volte mi sento rifiutato dal mio stesso coniuge, mi sento ferito da lui/lei, dai miei stessi figli. Quale speranza, quale resurrezione ci può essere?
Se questo accade per me, allora anch’io potrei essere, allo stesso modo, causa di sofferenza per gli altri: per mia moglie/marito, per i miei figli; forse non sono stato/a capace del tutto di accettare quella Croce per amore, di seguire Colui che è la Salvezza per tutta la mia famiglia.
Rileggendo questo brano del Vangelo di Luca, proverò da oggi ad accettare la mia croce, che vuol dire perdere un po’ di me per farne dono. Perché rinnegare se stessi amando non è mai una perdita ma è guadagnare Tutto.
Amoris Laetitia
Se la famiglia riesce a concentrarsi in Cristo, Egli unifica e illumina tutta la vita familiare. I dolori e i problemi si sperimentano in comunione con la Croce del Signore, e l’abbraccio con Lui permette di sopportare i momenti peggiori. Nei giorni amari della famiglia c’è una unione con Gesù abbandonato che può evitare una rottura. Le famiglie raggiungono a poco a poco, «con la grazia dello Spirito Santo, la loro santità attraverso la vita matrimoniale, anche partecipando al mistero della croce di Cristo, che trasforma le difficoltà e le sofferenze in offerta d’amore ».
(Francesco, AL, 317)